TELERILEVAMENTO E AGRICOLTURA

INDICI DI VEGETAZIONE

Un nuovo modo di monitorare le colture agricole durante tutto il loro ciclo vegetativo per ottimizzare le scelte agronomiche

La fotosintesi

Le piante assorbono la radiazione solare fotosinteticamente attiva nella regione spettrale del BLU e ROSSO, che poi utilizzano come fonte di energia nel processo di fotosintesi.
Le cellule delle foglie si sono evolute a riflettere e a trasmettere la radiazione solare nel vicino infrarosso della regione spettrale (che è circa la metà dell’energia solare in arrivo), perché il livello di energia per fotone in quel dominio (lunghezze d’onda più lunghe di 700 nanometri) non è sufficiente per essere utile per sintetizzare molecole organiche. 

Due tipi di clorofilla:

Nelle piante troviamo due tipi di clorofilla

  • la clorofilla a, che assorbe soprattutto la luce blu-violetta e rossa
  • la clorofilla b, che assorbe soprattutto la luce blu ed arancione

Utilizzando sui droni speciali macchine fotografiche capaci di vedere sia lo spettro visibile che il vicino infrarosso, o i dati multispettrali del satellite, si calcola il rapporto tra l’assorbimento del blu e rosso e la riflessione dell’infrarosso, ottenendo l’indice NDVI, ovvero l’indice di vigoria della pianta.

L’indice Ndvi

È correlato positivamente con la quantità di biomassa vegetale per unità di superficie (Lai) e, dunque, col vigore della coltura. L’indice assume valori compresi tra -1 e +1; in particolare, da 0,1 a 0,3 indica un suolo nudo o poco inerbito, mentre nel caso sia presente biomassa vegetale l’indice assume valori maggiori di 0,5.

Le immagini Ndvi possono essere utilizzate sia in modo diretto per l’identificazione delle aree a differente vigore vegetativo sia come base per successive elaborazioni attraverso la costruzione di mappe tematiche

Controllo della coltura con l'Ndvi

Con i dati multitemporali del satellite si segue l'evoluzione del fenomeno anche con il controllo delle annate precedenti

Verifica con il drone

L'alta risoluzione del drone viene utilizzata per verificare in dettaglio il problema evidenziato e circoscrivere con precisione l'area interessata.
Si provvede alla realizzazione di una mappa georeferenziata dell'appezzamento

PRELIEVO IN CAMPO

Con la mappa caricata su un qualsiasi dispositivo visualizzatore di mappe, è possibile circoscrivere con precisione l'area interessata dal fenomeno oggetto di investigazione, e provvedere al prelievo di campioni per procedere (ora) con accertamenti strumentali